Descrizione
Dettagli del vino
"San Zoveto", poi divenuto "Sangioveto" era il nome comunemente dato in passato al vitigno Sangiovese. Il Sangioveto di Coltibuono nasce come omaggio ad una tradizione colturale che risale al medioevo. Viene prodotto soltanto nelle annate migliori a partire dal 1980.
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Colore
Rosso rubino intenso e profondo con riflessi porpora.

Olfatto
Al naso forti note floreali di mammola e giaggiolo con note speziate di frutti rossi, vaniglia e chiodi di garofano.

Gusto
In bocca svela una grande struttura: armonico, asciutto e sapido, con acidità ben bilanciata; molto rotondo e persistente con grande potenzialità di invecchiamento. Buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato

Abbinamenti
Ribollita, fagioli, selvaggina e stufati; formaggi ben stagionati e cioccolato.
Dettagli
Caratteristiche
ANNO | 2015 |
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SISTEMA DI ALLEVAMENTO | Guyot |
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ALCOL | 14.00 |
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FORMATO | 0,75 L Standard |
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Dettagli
Informazioni
CLASSIFICAZIONE | IGT Toscano o Toscana |
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TEMPERATURA | 18-20 |
UBICAZIONE | Monti in Chianti (SI) Vigneto: Argenina |
AFFINAMENTO | 12-16 mesi in barriques di rovere francese, nuovi al 10%; minimo 6 mesi di affinamento in bottiglia. |
PIANTE PER ETTARO | 5.500 - 6.600 |
VINIFICAZIONE | Fermentazione naturale con lieviti autoctoni, macerazione di 4- 5 settimane sulle vinacce, follatura. |
DECANTAZIONE | 1 ora |
TIPOLOGIA | Rossi |
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Cantina
Nome: Badia a Coltibuono
Anno avviamento: 1057
Ettari coltivati: 62
Nome enologo: Roberto Stucchi Prinetti, Maurizio Castelli
Indirizzo: Loc. Badia a Coltibuono - Gaiole in Chianti (SI)
Sito web: www.coltibuono.com
Badia a Coltibuono ovvero l'abbazia del buon raccolto, fu fondata dai monaci vallombrosani circa mille anni orsono, quale luogo di culto e di meditazione. Nel 1051, i monaci dell'ordine di Vallombrosa iniziarono a costruire questo monastero del Buon Raccolto piantando contemporaneamente le prime vigne in questarea. Nel XV secolo Coltibuono ebbe un ulteriore sviluppo sotto il patronato di Lorenzo de'Medici. Nel 1810, sotto il dominio napoleonico, i monaci furono obbligati a lasciare Coltibuono. Negli anni successivi la proprietà fu venduta prima attraverso una lotteria e nel 1846 fu acquistata da Michele Giuntini, banchiere fiorentino e antenato degli attuali proprietari. Sotto la guida di Piero Stucchi Prinetti la fattoria fu trasformata in azienda affermandosi in Italia ed all'estero. Oggi i figli Roberto, Emanuela e Paolo proseguono nellopera intrapresa dai loro antenati oltre un secolo fa.