Descrizione
Dettagli del vino
Il Barolo "Brunate" di Ceretto è un nobile e fine vino rosso provenienti da vigneti siti sino a 400 metri di altitudine e affinato 24 mesi tra tonneau e botte grande. Sentori fruttati, balsamici, speziati ed eterei. Straordinaria eleganza, struttura, freschezza e persistenza.
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Colore
Rosso rubino denso dai riflessi granati.

Olfatto
Fruttato maturo, confettura di ciliegia e fragola, viola, eucalipto, liquirizia, noce moscata e note di cipria.

Gusto
Ampio, profondo, fine, fresco, dai tannini fitti e lunga persistenza.
Dettagli
Caratteristiche
ANNO | 2016 |
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ALCOL | 14.50 |
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FORMATO | 0,75 L Standard |
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Dettagli
Informazioni
CLASSIFICAZIONE | DOCG Barolo |
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TEMPERATURA | 18-20 |
AFFINAMENTO | 24 mesi tra tonneau e botte grande, 12 mesi in bottiglia. |
VINIFICAZIONE | Fermentazione spontanea e macerazione in acciaio. |
DECANTAZIONE | 1 ora |
TIPOLOGIA | Rossi |
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Cantina
Nome: Ceretto
Anno avviamento: 1937
Ettari coltivati: 105
Nome enologo: Alessandro Ceretto
Indirizzo: Loc. San Cassiano, 34 - Alba (CN)
Sito web: www.ceretto.it
"La terra, la terra, la terra, la terra e poi ancora la terra", scriveva Luigi Veronelli: questa è la stessa filosofia che la famiglia Ceretto ha sostenuto a partire dagli anni '60, quando Bruno e Marcello hanno affiancato il padre Riccardo nell'azienda fondata negli anni '30 ad Alba. Selezionare le vigne nelle posizioni storicamente più valide era l'obiettivo dei due fratelli. Questa idea, derivata da un viaggio in Borgogna, avrebbe dato ragione alla famiglia Ceretto e portato le loro bottiglie nel gotha dell'enologia, rendendo il Barolo e il Barbaresco tra i vini più apprezzati al mondo. Una rivoluzione, all'epoca, per un territorio in cui il concetto di cru era totalmente sconosciuto, ma, soprattutto, una intuizione geniale. Una vera lotta, la loro, intrapresa col genitore, che le uve le comprava per poi vinificarle. "Incominciate un percorso difficile, la terra non ha mai creato ricchezze a nessuno" disse Riccardo, ma i testardi Bruno e Marcello non avevano dubbi "siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l'uva". Iniziano quindi a sognare etichette che portino il nome del vigneto e su cui appaia anche la sua fotografia: "così chi beve quel vino ha sotto gli occhi la vigna da cui proviene. La vigna è storia, i nomi delle colline restano nel tempo, non mutano e questo rafforza la qualità e la credibilità dei vini qui prodotti. Una vigna la puoi cercare, visitare, toccare, sempre".