I Clivi Friulano Cru San Lorenzo 2019

16,99 €
+-
  1. Artigianali
  2. Vecchie vigne

Descrizione

Dettagli del vino

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Colore

Giallo paglierino con leggeri riflessi dorati.

Olfatto

Bouquet delicato e caratteristico (netto sentore di mandorla, più lieve di fiori di campo).

Gusto

Sapore asciutto, lievemente aromatico su elegante fondo amarognolo di mandorla, con ricordi di sambuco.

Abbinamenti

Antipasti magri, piatti di pesce (mare e d'acqua dolce) sia in umido sia in salsa. Piatti della cucina regionale.

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Caratteristiche

ANNO 2019
ALCOL 13.00
FORMATO 0,75 L Standard
RACCOLTO Metà Settembre.

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Informazioni

CLASSIFICAZIONE DOC Collio Goriziano o Collio
TEMPERATURA 12-14
UBICAZIONE Vigna "San Lorenzo" esposta a Sud-Ovest sul Monte Quarin, a Brazzano di Cormons (GO)
TERRENO Ponca, ovvero marna di origine Eocenica (flysch di Cormons).
AFFINAMENTO In bottiglia.
PRODUZIONE ANNUA 5000
VINIFICAZIONE 12 mesi di contatto con le sue fecce fini, in acciaio.
TIPOLOGIA Bianchi
ACIDITÁ 5.9 g/l

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Cantina

Nome: I Clivi
Ettari coltivati: 12
Nome enologo: Mario Zanusso, Ferdinando Zanusso
Indirizzo: Loc. Gramogliano 20 - Corno di Rosazzo (UD)
Sito web: www.iclivi.wine

La passione di mio padre Ferdinando per il vino e? arrivata in modo inaspettato, quasi fortunoso. Terminati gli studi da ragioniere, si poteva infatti definire ancora astemio poiche? il vino prodotto e servito da nonno Adolfo nella sua osteria della bassa provincia di Treviso non gli piaceva. Serviva ai tavoli, aiutava dietro il banco e di tanto in tanto andava nei campi per la vendemmia, ma il gusto acre, tipico dei vini della zona, non gli aveva mai permesso di innamorarsi di quel liquido odoroso. Se non avesse deciso di mollare la vita da oste, un po’ per ristrettezze economiche e un po’ per la dimensione provinciale che gli stava stretta, accettando un’opportunita? lavorativa in Africa occidentale al servizio di una ditta francese di trasporti, probabilmente questa storia de I Clivi non sarebbe mai stata scritta. Negli anni seguenti infatti comincia a viaggiare molto transitando spesso per la citta? di Parigi dove ha l’opportunita? di scoprire che oltre al vino dell’osteria a Treviso ci sono sul mercato bottiglie di grandissimo valore facilmente reperibili nella capitale francese. Contro ogni aspettativa nasce cosi? la passione per il vino, non solo per il suo valore edonistico ma soprattuttoper quello culturale e storico. Borgogna, Bordeaux, Champagne, ma anche molti vini Friulani di storici produttori come Schiopetto, Gravner, Jermann, Abbazia di Rosazzo, Ronchi di Cialla, i Barolo di Giacosa e Mascarello, la Toscana di Montevertine tra i tanti, accompagnano le cene e le serate di mio padre a cavallo tra gli anni ‘60 e la fine degli ’80. Un grande lavoro di ricerca e approfondimento nel quale mi porta spesso con se in un periodo in cui non c’e? la grancassa mediatica sul vino, ne? sugli enologi e sulle etichette intese come marchio. E’ un’epoca libera dai preconcetti, con prezzi affrontabili e in cui la sostanza, quindi il contenuto, vale molto piu? dell’etichetta e del contenitore. Negli anni successivi, in Africa, mio padre comincia a pensare all’acquisto di una tenuta in Friuli, riuscendo a meta? degli anni ’90 a coronare questo desiderio trasferendosi definitivamente in Italia, a Brazzano di Cormons, terra natia di mia madre. È solo una piccola vigna di due ettari con vecchie viti sul versante sud del Monte Quarin.