I Clivi Galea Friulano 2016

22,50 €
+-
  1. Artigianali
  2. Vecchie vigne

Descrizione

Dettagli del vino

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Colore

Giallo paglierino.

Olfatto

Note floreali e fruttate, arricchite da ricordi di mandorla, di pietra focaia.

Gusto

Ottimo equilibrio, ottima lunghezza.

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Caratteristiche

ANNO 2016
ALCOL 13.00
FORMATO 0,75 L Standard
RACCOLTO Metà Settembre, a mano.

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Informazioni

TEMPERATURA 12-14
UBICAZIONE "Galea" sulle colline di Corno di Rosazzo (UD)
TERRENO Marna di origine eocenica, calcarea e argillosa (flysch).
AFFINAMENTO Alla fine di questo processo, il vino rimane a contatto con i propri depositi di fermentazione (feccia fine), che sono tenuti in sospensione per evitare fenomeni di riduzione e beneficiare delle proprietà stabilizzanti e anti-ossidative delle fecce stesse. La durata di questa maturazione sulle fecce è di 18 mesi, alla fine dei quali il vino viene imbottigliato con una leggera filtrazione, per eliminarne la torbidità, e con una piccola aggiunta di anidride solforosa, per un totale di circa 3 gr/HL.
PRODUZIONE ANNUA 5000
VINIFICAZIONE I grappoli raccolti a mano vengono spremuti interi (senza previa diraspatura) e a bassa pressione, in modo da estrarne sono il mosto fiore, ovvero la prima parte della spremitura, più pura. Il mosto viene poi immediatamente passato in vasche di acciaio, dove le parti più solide decantano durante la notte. Alla mattina, la parte più pulita del mosto viene separata dalla feccia grossa di decantazione e viene passata in un'altra vasca di acciaio, dove i lieviti naturali dell'uva cominciano a fermentare gli zuccheri. Questa fermentazione dura fino alla completa riduzione degli zuccheri, che alla fine hanno un tenore inferiore ai 2 gr/lt.
TIPOLOGIA Rossi

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Premi

ESPERTO ANNO VOTO
ESPERTO ANNO VOTO
James Suckling200693

Recensioni degli utenti:

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Cantina

Nome: I Clivi
Ettari coltivati: 12
Nome enologo: Mario Zanusso, Ferdinando Zanusso
Indirizzo: Loc. Gramogliano 20 - Corno di Rosazzo (UD)
Sito web: www.iclivi.wine

La passione di mio padre Ferdinando per il vino e? arrivata in modo inaspettato, quasi fortunoso. Terminati gli studi da ragioniere, si poteva infatti definire ancora astemio poiche? il vino prodotto e servito da nonno Adolfo nella sua osteria della bassa provincia di Treviso non gli piaceva. Serviva ai tavoli, aiutava dietro il banco e di tanto in tanto andava nei campi per la vendemmia, ma il gusto acre, tipico dei vini della zona, non gli aveva mai permesso di innamorarsi di quel liquido odoroso. Se non avesse deciso di mollare la vita da oste, un po’ per ristrettezze economiche e un po’ per la dimensione provinciale che gli stava stretta, accettando un’opportunita? lavorativa in Africa occidentale al servizio di una ditta francese di trasporti, probabilmente questa storia de I Clivi non sarebbe mai stata scritta. Negli anni seguenti infatti comincia a viaggiare molto transitando spesso per la citta? di Parigi dove ha l’opportunita? di scoprire che oltre al vino dell’osteria a Treviso ci sono sul mercato bottiglie di grandissimo valore facilmente reperibili nella capitale francese. Contro ogni aspettativa nasce cosi? la passione per il vino, non solo per il suo valore edonistico ma soprattuttoper quello culturale e storico. Borgogna, Bordeaux, Champagne, ma anche molti vini Friulani di storici produttori come Schiopetto, Gravner, Jermann, Abbazia di Rosazzo, Ronchi di Cialla, i Barolo di Giacosa e Mascarello, la Toscana di Montevertine tra i tanti, accompagnano le cene e le serate di mio padre a cavallo tra gli anni ‘60 e la fine degli ’80. Un grande lavoro di ricerca e approfondimento nel quale mi porta spesso con se in un periodo in cui non c’e? la grancassa mediatica sul vino, ne? sugli enologi e sulle etichette intese come marchio. E’ un’epoca libera dai preconcetti, con prezzi affrontabili e in cui la sostanza, quindi il contenuto, vale molto piu? dell’etichetta e del contenitore. Negli anni successivi, in Africa, mio padre comincia a pensare all’acquisto di una tenuta in Friuli, riuscendo a meta? degli anni ’90 a coronare questo desiderio trasferendosi definitivamente in Italia, a Brazzano di Cormons, terra natia di mia madre. È solo una piccola vigna di due ettari con vecchie viti sul versante sud del Monte Quarin.