Tenuta Sette Ponti Chianti Vigna Pallino 2021

8,83 €
+-
  1. Artigianali
  2. Biologici

Descrizione

Dettagli del vino

SPEDIZIONE GRATUITA PER ORDINI SUPERIORI AI 49 EURO

Colore

Rosso rubino.

Olfatto

I profumi si dipanano fragranti su note floreali e fruttate.

Gusto

Succoso e di facile beva, non rinuncia mai a freschezza, equilibrio e piacevolezza.

Abbinamenti

Carni rosse alla brace.

Dettagli

Caratteristiche

ANNO 2021
SISTEMA DI ALLEVAMENTO Cordone speronato
ALCOL 14.00
FORMATO 0,75 L Standard

Dettagli

Informazioni

CLASSIFICAZIONE DOCG Chianti
TEMPERATURA 16-18
UBICAZIONE Castiglion Fibocchi (AR)
TERRENO Calcareo, argilloso, ricco di limo con ciottolo di fiume.
AFFINAMENTO In vasche d'acciaio. Affinamento in bottiglia: 2 - 3 mesi.
PRODUZIONE ANNUA 13000
PIANTE PER ETTARO 6.666
VINIFICAZIONE Fermentazione a temperatura controllata per 10 giorni seguita da una macerazione di 5 giorni.
DECANTAZIONE 1 ora
TIPOLOGIA Rossi
RESA ETTARO 50 quintali per ha

Dettagli

Premi

Recensioni degli utenti:

Non ci sono ancora recensioni per questo vino. Facci sapere la tua opinione!

Nome: Tenuta Sette Ponti
Anno avviamento: 1998
Ettari coltivati: 55
Nome enologo: Team di tecnici e consulenti
Indirizzo: Via Sette Ponti, 71 - Castiglion Fibocchi (AR)
Sito web: www.tenutasetteponti.it

La Tenuta Sette Ponti si trova nel cuore del Chianti, in un suggestivo angolo di Toscana non lontano da Arezzo: è una delle proprietà della famiglia Moretti fin dagli anni ’50 quando l’architetto Alberto Moretti, attirato nella zona dalla ricchissima riserva di caccia e dalla selvaggina ivi presente (daini, cinghiali, fagiani, lepri e perfino cervi dal manto giallo), acquista i primi 50 ettari direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta, figlie di del Duca Amedeo d'Aosta. A loro volta le due Principesse avevano acquistato la proprietà dal Gran Duca Leopoldo d'Asburgo, cui si deve la nascita della “Vigna di Pallino” a fine 1800. La vigna più antica risale al 1935 ed è da sempre chiamata “Vigna dell'Impero”: fu impiantata da Sua Altezza Reale Duca Amedeo d'Aosta, vice re d'Etiopia, e così chiamata per ricordare la vittoria della guerra d'Africa e la nascita dell'Impero Coloniale Italiano con la conquista dell'Abissinia. A tal fine il Duca incaricò lo zio Sua Altezza Reale Conte di Torino Emanuele Filiberto, Generale Designato d'Armata e Generale di Cavalleria, di seguire personalmente i lavori al fine di realizzare nel più breve tempo possibile la vigna. I lavori procedettero non senza difficoltà, a causa di un dislivello del 30% che costrinse ad un riempimento del terreno e ad un suo successivo terrazzamento, tuttora visibile, e terminarono nel 1939.