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Descrizione
L'appellativo DeAetna trae origine dal latino e vuole esprimere la sacralità dell'universo enologico. Nel rispetto delle regole dettate dal disciplinare biologico Dino e Fabio Costantino producono questo DeAetna Etna bianco composto da Carricante 80%, Catarratto 15%, Minella 5%. Una miscela di uve che dà vita ad un vino secco dal colore paglierino, dai sentori cedro e frutta bianca. In una cena a base di sushi e sashimi o davanti ad un antipasto di pesce riesce ad esprimere tutte le sue qualità.
Giallo paglierino.
Profilo olfattivo disegnato dai tipici tratti "siciliani" che si esprimono con agrumi dolci e frutta estiva, zagare e mughetto, macchia costiera con erbe aromatiche, capperi e olive e le sensazioni salmastre e calde del mare.
L'energica progressione fresco sapida disegna un sorso dinamico, ma caldo e avvolgente, che ritorna con coerenti echi agrumati e salini nel lungo finale.
Dettagli
ANNO | 2019 |
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VITIGNI | 80% Carricante, 15% Catarratto Bianco Comune, 5% Minnella Bianca |
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SISTEMA DI ALLEVAMENTO | Spalliera e ad alberello e cordone speronato. |
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ALCOL | 13.50 |
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FORMATO | 0,75 L Standard |
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RACCOLTO | Manuale, ultima decade di Settembre. |
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Dettagli
CLASSIFICAZIONE | DOC Etna |
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TEMPERATURA | 8-10 |
UBICAZIONE | Contrada Blandano - Contrada Cannarozzo - Viagrande (CT) |
TERRENO | Sabbie di matrice vulcanica. |
AFFINAMENTO | In acciaio per alcuni mesi e quindi in bottiglia. |
PRODUZIONE ANNUA | 15000 |
PIANTE PER ETTARO | 6500 |
VINIFICAZIONE | Il mosto è ottenuto da pressatura diretta. Dopo una chiarifica statica a freddo il mosto è fatto fermentare a temperatura controllata di 14-16 °C. |
TIPOLOGIA | Bianchi |
RESA ETTARO | 60 q. |
Dettagli
ESPERTO | ANNO | VOTO |
Veronelli | 2015 | ![]() |
Veronelli | 2017 | ![]() |
Bibenda | 2016 | ![]() |
Bibenda | 2017 | ![]() |
James Suckling | 2017 | 92 |
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Cantina
Nome: Terra Costantino
Anno avviamento: 1975
Ettari coltivati: 10
Nome enologo: Luca D'Attoma
Indirizzo: Via G. Garibaldi, 417 - Viagrande (CT)
Sito web: www.terracostantino.it
In Contrada Blandano il vino si fa sin dai tempi della colonizzazione greca e si è sviluppato sotto i romani, che hanno lasciato in eredità i palmenti, quelle strutture che in epoca così lontana già usavano la gravità come mezzo per i numerosi passaggi necessari alluva per divenire vino. Nella piccola tenuta della famiglia Costantino rimane un palmento che reca iscrizioni risalenti al 1699 a testimonianza di unattività secolare. Attività questa dedita allauto sostentamento sino ad anni recenti, quando Dino decide di mutare percorso indirizzandosi verso la qualità, seguito poi anche dal figlio Fabio allinsegna dellattaccamento al territorio così espresso: Noi ascoltiamo luva, odoriamo la terra, accarezziamo la vigna. Quando picchia il sole, quando le notti fredde soffiano sui tralci, quando cambiano i colori delle foglie, noi ci siamo. Il vino, però, non lo facciamo noi. Il vino, quassù, lo fa lEtna. E nel rispetto di questo assioma è stato scelto il protocollo biologico per condurre il corpo unico di circa 10 ettari, tra i 450 e i 550 metri di altitudine, in Contrada Blandano che costituisce il patrimonio aziendale. Suoli vulcanici su cui sono ammessi solo vitigni etnei, con i due Nerello a bacca rossa e Carricante e Catarratto per le bianche. Gli impianti più vecchi sono ad alberello, con densità intorno agli 8000 ceppi per ettaro, che diminuiscono a circa 4000 per gli impianti più recenti a cordone speronato. In cantina lavvento di Luca DAttoma ha dato ulteriore impulso alla ricerca della qualità, propendendo per la tradizionale botte grande per i due Blandano, che purtroppo si fanno attendere con la nuova annata dopo la bella prestazione sostenuta, per entrambi, con la 2014. Viene usato, invece, solo lacciaio per il bianco e il rosato, e cemento e tonneau per il rosso della linea DeAetna. Questo nome tende a indicare una filosofia prima che un vino, infatti è tratto dal titolo di un libello del 1496, in cui il futuro cardinale Pietro Bembo disserta della conformazione del vulcano dopo un viaggio in terra di Sicilia.