Descrizione
Dettagli del vino
Prodotto dalla vigna storica di Sangiovese, piantata nel 1975, questo vino rappresenta Vecchie Terre di Montefili in tutta la sua storia. Vino di grande struttura e complessità, racchiude in sé tutta l'autenticità di un Sangiovese coltivato su galestro, donando nel bicchiere sentori di frutta rossa matura e pepe accompagnati da un tannino elegante e ben bilanciato.
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Colore
Rubino radioso.

Olfatto
Ampio e tipico panorama olfattivo che si manifesta con mirtilli e ribes neri ancora croccanti, viole in appassimento, sottobosco con bacche di sanguinella, alloro e canfora, netta la nota ematica e intensa la speziatura di pepe di Sichuan e cannella, leggera la tostatura di caffè.

Gusto
La freschezza vibrante rende snello ed equilibrato il sorso dalla forte personalità. I tannini sono potenti ma vellutati, la spinta sapida piena di energia gestisce una lunghissima persistenza ricca di echi fruttati e speziati.
Dettagli
Caratteristiche
ANNO | 2017 |
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SISTEMA DI ALLEVAMENTO | Cordone capovolto |
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ALCOL | 13.50 |
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FORMATO | 0,75 L Standard |
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Dettagli
Informazioni
CLASSIFICAZIONE | IGT Toscano o Toscana |
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TEMPERATURA | 18-20 |
UBICAZIONE | Greve in Chianti (FI) |
TERRENO | Galestro argilloso |
AFFINAMENTO | 24 mesi in tonneaux da 350 L. |
VINIFICAZIONE | Fermentazione spontanea con lieviti indigeni e macerazione in acciaio. |
DECANTAZIONE | 1 ora |
TIPOLOGIA | Rossi |
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Cantina
Nome: Vecchie Terre di Montefili
Anno avviamento: 1979
Ettari coltivati: 9
Nome enologo: Serena Gusmeri
Indirizzo: Via S. Cresci, 45 - Greve in Chianti (FI)
Sito web: www.vecchieterredimontefili.it
Era il 1979 quando Roccaldo Acuti, imprenditore tessile di Prato, acquistò un piccolo appezzamento a Montefili sul versante nord della Conca dOro di Panzano. Con passione e costanza, prima lui e poi la figlia Maria e il genero Tommaso Paglione, enologo piemontese, si sono dedicati alla valorizzazione di questo territorio e delle sue espressioni in bottiglia. Nel 2016 la famiglia Acuti decide di vendere a tre imprenditori americani, Tomas Peck, Frank Bynum e Nicola Marzovilla, che hanno deciso di operare nel segno della continuità. Lazienda infatti si trova allinterno dellanfiteatro della Conca dOro, così chiamata per la sua fertilità che la rendeva dorata quando qui si coltivava grano, e che con la delibera del Comune di Greve in Chianti del 2012 è diventato uno dei primi biodistretti dItalia. Conduzione biologica quindi per i dieci ettari di vigna che insistono, a 500 metri di altitudine, sui tipici terreni del chiantigiano argillosi e ricchi di scheletro con galestro e alberese. Impianti a cordone speronato, che diventa capovolto per le piante di oltre quarantanni, che danno vita allAnfiteatro il vino di punta dellazienda. Sangiovese ovviamente padrone della vigna con scampoli di terra lasciati al Cabernet Sauvignon come unico supporto e come materia prima del Bruno di Rocca che, con lannata 2012, sta prolungando la maturazione saltando, così, lassaggio per questanno. In cantina Tommaso Puglione è stato sostituito da Serena Gusmeri, che sta proseguendo le lunghe maturazioni tra botti grandi e Tronçais da 350 litri, cui da sempre sono stati abituati i vini dellazienda.